25 marzo 2009

Gli ospedali della provincia di Chieti non chiudono

CHIETI. «Casoli, Guardiagrele e Gissi: questi ospedali non chiudono. L'assessore Lanfranco Venturoni ha chiarito che saranno utilizzati in un complessivo disegno di riordino dell'assistenza d'urgenza».


Antonio Tavani, sindaco di Fara San Martino, è soddisfatto e commenta così il blitz all'assessorato regionale alla sanità, compiuto insieme ai colleghi Rocco Micucci (Rapino), Nicola Marisi (Gissi) e a Dario Ceregato, in rappresentanza di Guardiagrele, e alla presenza anche di Mauro Febbo, Emilio Nasuti e Luigi De Fanis, assessore e consiglieri regionali di quel territorio.
Pur nelle difficoltà economiche in cui si ritrova la sanità regionale, in risposta alla richiesta pressante della delegazione di non chiudere i piccoli ospedali del chietino, l'assessore Venturoni ha anticipato alla delegazione una proposta di legge regionale per rispondere a questa necessità.
Si tratta di una riorganizzazione delle strutture sul territorio, che si impernierà su una nuova e più moderna pianificazione dell'Emergenza-urgenza, attraverso un raccordo razionale H24.
Gli attori di questa nuova forma di assistenza saranno le UTAP (associazioni medici di medicina generale), gli attuali Pronto soccorso ospedalieri (tutti salvaguardati nella loro attuale organizzazione), i servizi erogati dalla Guardia Medica (dislocati sul territorio per la continuità assistenziale) e il 118. In più è prevista l'istituzione di posti di Osservazione breve presso i Pronto Soccorso di Casoli, Gissi e Guardiagrele, fondamentali per questa azione di razionalizzazione.
«Gli obiettivi di potenziamento e la riqualificazione dei piccoli ospedali – conclude Tavani - verranno meglio raggiunti se in questi piccoli ospedali saranno assicurati interventi in Day surgery, di piccola chirurgia, e attività ambulatoriali specialistiche che serviranno a decongestionare anche i grossi ospedali e a far dimunuire le liste d'attesa».
25/03/2009 11.09

Fonte: Primadanoi.it

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