30 dicembre 2011

ZONE CARENTI CONTINUITA' ASSISTENZIALE e ASSISTENZA PRIMARIA in REGIONE CAMPANIA ANNI 2009-2010 e GRADUATORIA PROVVISORIA 2011

Comunico che sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania numero 79 del 27/12/2011 sono state pubblicate le zone carenti di Continuità Assistenziale ed Assistenza Primaria relative agli anni 2009 e 2010, inoltre sullo stesso BURC è stata pubblicata la Graduatoria Provvisoria valevole per l'anno 2011. I colleghi interessati potranno scaricare il relativo bando,il modulo di domanda e la graduatoria 2011 a questo indirizzo:
http://burc.regione.campania.it/eBurcWeb/publicContent/home/index.iface
Segreteria Regionale FIMMG Continuità Assistenziale dott. Pasquale Persico

29 dicembre 2011

"CODICI BIANCHI AL PRONTO SOCCORSO" FINALMENTE ARRIVA L'AVVISO PUBBLICO PER IL REPERIMENTO DEI MEDICI.

L'inizio di una rivoluzione copernicana di intendere la sanità e l'assistenza sanitaria.

La disponibilità dei fondi e la diponibilità dei medici dovrebbero garantire a presto la partenza del servizio che dovrebbe decongestionare i pronto soccorsi con una notevole riduzione dei tempi di attesa per i cittadini che si recano in ospedale.


E' stato pubblicato il provvedimento del Direttore Generale ASREM Angelo Percopo n° 1605 del 21.12.2011 per il reperimento dei medici di Continuità Assistenziale da utilizzare al fine della attivazione degli ambulatori dei "codici bianchi" presso il pronto soccorso degli ospedali della regione Molise.
I medici di Continuità Assistenziale dovranno dare la disponibilità a svolgere il servizio entro quindici giorni dalla data di pubblicazione del provvedimento.
La ASREM ha dato attuazione a quanto già previsto dall'Accordo Integrativo Regionale nell'ottica di una diminuzione degli accessi impropri ai pronto soccorsi ospedalieri. Un notevole beneficio per l'utenza che troverà subito un medico disponibile per trattare le patologie meno gravi e ci sarà una considerevole riduzione del tempo di attesa per i codici rossi,gialli e verdi delle patologie più gravi che continueranno a seguire il tradizionale percorso ospedaliero.
La presenza nell'ambulatorio del medico di continuità Assistenziale in ospedale consentirà un concreto risparmio economico legato al costo orario che risulta molto inferiore ad un medico dipendente ospedaliero e risultati maggiori si dovrebbero ottenere abolendo le spese di esami di laboratorio,di esami radiologici e consulenze dei medici specialisti dei vari reparti ospedalieri quando il paziente accede al pronto soccorso.
Il medico di continuità potrà prescrivere esami e chiedere le consulenze specialistiche dei medici specialisti ambulatoriali dei poliambulatori.
Si dovrebbe attivare, nelle intenzioni ,un meccanismo virtuso di trasferimento di buona sanità ma a costo inferiore dall'ospedale al territorio.
Affinchè questo meccanismo funzioni è necessario prevedere anche una spiccata autonomia gestionale dei poliambulatori di medicina specialistica,infatti il coordinamento tra la medicina del territorio e medicina specialistica ambulatoriale dovrebbe essere la strada giusta per dare alla sanità qualità professionale e prossimità umana al paziente .
Quindi i Codici bianchi al P.S. sono e dovrebbero essere solo l'inizio di una totale ed auspicabile rivoluzione della sanità molisana .
I medici di Codesto sindacato, che per primo ha proposto e si è battuto da anni per l'attuazione di questo istututo assistenziale, esprimono la propria soddisfazione e la propria volontà di aderire al progetto "codici bianchI ai P.S." ed assicurano che non faranno mancare il loro convinto impegno alla soddisfazione dei bisogni sanitari della popolazione molisana.

FIMMG
Sett. C.A.-118-MED. Pen.-Dir. Terr.
SEGR. REG.

Dott. Giancarlo Totaro

11 dicembre 2011

Comunicato FIMMG Nazionale su manovra e possibili gravissime ricadute sull'ENPAM

Stiamo seguendo con la massima attenzione i lavori della manovra finanziaria.

Come è noto a tutti, la manovra prevede pesanti sacrifici ai quali, certo, nessuno di noi vuole sottrarsi, ma, per i medici di medicina generale, le conseguenza sul fronte previdenziale potranno essere del tutto sproporzionate rispetto all’assunzione di responsabilità richiesta ad altri. Stiamo parlando dell’ulteriore modifica delle regole e della scadenza di approvazione dei bilanci tecnici degli enti previdenziali privati, che vedono coinvolto l’ENPAM.

Per quanto ci riguarda direttamente, se venisse confermata l’attuale formulazione del combinato disposto del comma 2 (“A decorrere dal 1° gennaio 2012, con riferimento alle anzianità contributive maturate a decorrere da tale data, la quota di pensione corrispondente a tali anzianità è calcolata secondo il sistema contributivo.”) e del comma 24 (“In considerazione dell'esigenza di assicurare l'equilibrio finanziario delle rispettive gestioni in conformita' alle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 509, e al decreto legislativo 10 febbraio 1996, n. 103, gli enti e le forme gestorie di cui ai predetti decreti adottano, nell'esercizio della loro autonomia gestionale, entro e non oltre il 31 marzo 2012, misure volte ad assicurare l'equilibrio tra entrate contributive e spesa per prestazioni pensionistiche secondo bilanci tecnici riferiti ad un arco temporale di cinquanta anni. Le delibere in materia sono sottoposte all'approvazione dei Ministeri vigilanti secondo le disposizioni di cui ai predetti decreti, che si esprime in modo definitivo entro trenta giorni dalla ricezione di tali delibere. Decorso il termine del 31 marzo 2012 senza l'adozione dei previsti provvedimenti, ovvero nel caso di parere negativo dei Ministeri vigilanti, si applicano, con decorrenza dal 1° gennaio 2012: a) le disposizioni di cui al comma 2 del presente articolo sull'applicazione del pro-rata agli iscritti alle relative gestioni; b) un contributo di solidarietà, per gli anni 2012 e 2013, a carico dei pensionati nella misura dell'1 per cento.”) dell’art. 24 del D.L. 201/2011 (Decreto Salva Italia), l’ENPAM entro il 31 marzo 2012 si vedrebbe costretto ad approvare una modifica di regolamento tale da consentire un bilancio tecnico di equilibrio fra le entrate contributive e le uscite per prestazioni pensionistiche a 50 anni (invece che gli attuali 30).

Inoltre, saremmo costretti a passare dal sistema attualmente previsto dal nostro ente (retributivo/reddituale calcolato su tutta la carriera professionale) che e' una sorta di contributivo corretto a quello contributivo puro con una riduzione delle pensioni in misura significativamente maggiore di quanto previsto fino ad oggi, e con un aumento dei contributi di gran lunga superiore e più rapido rispetto a quanto fino ad ora programmato. Tale sistema determinerebbe un grave danno sia per le generazioni con alle spalle un lungo periodo di versamenti che per le nuove generazioni, alle quali il sistema contributivo forzosamente introdotto assicurerebbe una copertura previdenziale neppure paragonabile a quella alla quale si sta lavorando con la riforma dei regolamenti. Per contro, e paradossalmente, l’Enpam si troverebbe ad accumulare negli anni un enorme patrimonio, quasi decuplicandolo, che non potrebbe usare ai fini pensionistici, se non nella piccola quota relativa ai crescenti rendimenti; garantirebbe però allo Stato un cespite da tassazione via via crescente.

In queste ore stiamo operando, in stretto collegamento con l’Enpam e l’ADEPP (l’associazione delle Casse Previdenziali Privatizzate), per spiegare a Governo e Parlamento gli effetti iniqui e devastanti che questa norma determinerebbe. E’ stata concordata la presentazione in sede di Commissione Bilancio in seduta a Camere riunite di un emendamento che, pur non modificando l’impostazione sostanziale della norma e il suo intento dichiarato, cioè a saldi invariati, come si dice in gergo, ci permetterebbe di continuare il lavoro di riforma dei regolamenti, così come lo abbiamo correttamente impostato fino ad ora. Sembrerebbero esserci dei segnali informali di ascolto non ancora sufficienti per fugare la nostra preoccupazione. Riteniamo perciò opportuno allertare tutti gli iscritti e i quadri del sindacato: qualora non risultassero garantiti i diritti previdenziali fondamentali dei MMG, derivanti da un accantonamento che non ha minimamente gravato sulle casse dello Stato, dovremo mobilitarci in tempi brevissimi per far valere diversamente e con forza le nostre ragioni, a tutela degli interessi vitali di tutta la categoria.

17 novembre 2011

Sanita': Cgil, case salute al posto di piccoli ospedali

(ANSA) - GENOVA, 16 NOV - Al posto dei piccoli ospedali minacciati di chiusura, 'ospedali di comunita', o 'case della salute': ubicati magari nelle stesse strutture che si vogliono chiudere o ridurre, funzionanti 24 ore, con presenza di guardia medica e medici di base e con le strutture socio-sanitarie necessarie per garantire la completa presa in carico del paziente. E' la proposta della Cgil ''per garantire un servizio di qualita' ai cittadini di fronte ai tagli della sanita' che stanno mettendo in crisi il sistema ospedaliero tradizionale''.

L'hanno illustrata Valdimiro Furini e Giulia Stella, annunciando per venerdi' una manifestazione sulla 'Salute fondamentale diritto'.(ANSA)

16 novembre 2011

Quattro giovani medici su dieci pentiti di aver scelto professione

Roma, 15 nov. (Adnkronos Salute) - In Italia quattro giovani medici su dieci, se potessero tornare indietro, non farebbero più la scelta di indossare il camice bianco. A posteriori, infatti, il 40% dei medici afferma che non intraprenderebbe più questa carriera. E' quanto emerge dallo studio sulla situazione lavorativa e professionale dei giovani camici bianchi, condotto dall'Ordine dei medici di Roma e presentato oggi nel corso di una conferenza stampa. Questi 'pentiti' del camice denunciano di aver subito, per questa loro scelta professionale, danni sotto vari profili: ritardo nel metter su famiglia, la rinuncia ad avere figli, il mancato raggiungimento dell'autonomia economica e dello status sociale desiderato.Ai medici under 45 è stato anche chiesto di esprimere un voto (tra zero e 10) che indicasse in che misura percepiscono la stabililità della loro situazione lavorativa. Il voto medio è stato pari a 5 e, cioè, meno della sufficienza. Il voto dato alle prospettive di carriera è più basso: 4,9.

13 novembre 2011

Le Donne Medico una prospettiva di genere



Programma e partecipanti del Convegno sulle donne medico organizzato da FIMMG CA Nazionale in quel di Bologna il 3 dicembre 2011.

10 settembre 2011

avviso sul sito Fimmg CA

In questi giorni navigando sul nostro sito nazionale compariva, su alcuni browser (in particolare Google Chrome), un avviso di pericolosità.
Si trattava di un falso allarme derivante da uno script html che comunque abbiamo rimosso.
In caso di altre anomalie vi prego di segnalarmele.
Salvatore Ghiggi
Responsabile Sito Fimmg CA Nazionale

8 luglio 2011

Applicazione iPhone per certificati

Disponibile al download su AppStore se scarichiamo dal telefonino IPhone o da Itunes Store se scarichiamo dal Computer per poi sincronizzarlo con il telefonino, l’applicazione griffata FIMMG per l’invio telematico dei certificati di malattia. Per la ricerca dell’applicazione basta anche nel menù cerca degli Storeindicare “fimmg”, si evidenzierà a quel punto l’applicazioneimedcertificatifimmg.

Il Download è gratuito ma l’applicazione per essere attivata ha bisogno di un codice disponibile per gli iscritti della FIMMG richiedendolo alla casella di posta app.iphone@fimmg.orgindicando il proprio nominativo e la data di nascita o codice fiscale.


Per l’attivazione dell’invio sono ovviamente necessarie le credenziali del sistemaTS.
La società Senetech, che cura in partnership con FIMMG, tale applicazione ha anche attivato la casellaimedcertificatifimmg@senetech.it per il supporto tecnico, comeprevisto dal contratto con loro stipulato.

Fimmg si è già attivata per rednere disponibile nei prossimi mesi anche una applicazione simile per il sistema operativo Android in maniera dare tale opportunità al maggior numero di utenti tra i propri iscritti utilizzanti dispositivi mobili, con particolare riferimento ai colleghi della Continuità Assistenziale.

In allegato la notizia esplicativa dell’applicazione con immagini apparsa sui siti di settore

Categoria: Medicina Prezzo: Gratuito Sviluppatore: SenetechSoftware
Compatibilità: iPhone, iPod touch, iPad iOS: 4.0 o successivo
Voto: 7.5

Dedicata a tutti i medici iscritti alla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale, iMedCertificati è un ottimo supporto che garantisce un’assistenza migliore ai pazienti.
Compatibile sia con iPhone che con iPad consente ai medici di poter inviare i certificati di malattia direttamente dal proprioiDevice in qualsiasi luogo si trovino senza ogni volta doversi recare in ufficio per l’invio.

L’App ovviamente gratuita consente di poter inserire l’anagrafica completa dei pazienti assistiti o di importarla attraverso un filecsv e di poterla modificare attraverso un percorso semplice ed intuitivo. Viene eseguito inoltre un backup automatico dell’archivio pazienti così da non rischiare la perdita dei dati.

L’App consente anche di poter salvare le credenziali di accesso alsistemaTS e di controllare le informazioni immesse per minimizzare gli errori di compilazione del certificato. Potrete inoltre creare il file in formato pdf ed inviarlo via e-mail o in alternativa potrete inviare il protocollo via SMS . Ma non finisce qui, infatti potrete consultare i certificati generati direttamente dal vostro melafonino.

iMedCertificati risponde perfettamente alle specifiche imposte da Ministero dell’Economia e Finanze

25 maggio 2011

Nuovo Esecutivo Provinciale di Treviso

Il giorno 24 maggio 2011 l'Assemblea degli iscritti FIMMG CA Provincia di Treviso, riunitasi in seconda convocazione alle 15 presso la sede FIMMG Provincia di Treviso, ha eletto all'unanimità il Consiglio Direttivo nella figura del Dr. MAGUOLO ANDREA e della Dr.ssa PEZZOLO ELENA.
Il Consiglio Direttivo riunitosi in data odierna ha eletto il nuovo Esecutivo Provinciale di Settore che sarà pertanto per il prossimo quadriennio 2011-2015 così composto:

  • Dr. MAGUOLO ANDREA Segretario Provinciale di Settore
  • Dr.ssa PEZZOLO ELENA Vice Segretario Vicario

Ai colleghi un cordiale augurio di buon lavoro

gg faggian





24 maggio 2011


L’iniziativa FIMMG Progetto Giovani nasce con l’intento di offrire a giovani Medici di Medicina Generale la possibilità di rendersi parte attiva nel percorso di Rifondazione della Medicina Generale e protagonisti delle scelte che condizioneranno il loro ingresso nel sistema della Medicina Generale e la loro futura attività professionale.

Si articola in 3 fasi:

1. Concorso FIMMG Progetto Giovani.

Istituzione di un Premio destinato ai 3 migliori elaborati originali realizzati da giovani Medici di Medicina Generale che affronteranno le aree tematiche proposte -il percorso formativo, l’accesso alla professione, l’integrazione nel sistema dell’ Assistenza Primaria dei MMG neoconvenzionati- proponendo soluzioni innovative alle criticità attuali.

Le proposte premiate saranno accluse al materiale di supporto documentale utilizzato dalla delegazione FIMMG che parteciperà alla prossima trattativa di rinnovo dell’ACN della Medicina Generale.

2. Convegno Nazionale: Governiamo insieme il Domani della Medicina Generale: i Giovani e FIMMG.

I Giovani MMG avranno la possibilità di testimoniare i problemi del loro presente professionale e proporre soluzioni organizzative e contrattuali.

Nell’ambito del Convegno, che si svolgerà a Roma venerdì 8 Luglio 2011, i vincitori delle 3 sezioni del concorso Progetto Giovani presenteranno i loro elaborati.

3. Stage breve (3-5 giorni). I 3 vincitori del Concorso FIMMG Progetto Giovani avranno la possibilità di conoscere le modalità organizzative della Medicina Generale Italiana ed Europea -visitando strutture istituzionali e/o sedi di forme associative complesse- e di studiarne le peculiarità.

Per informazioni vai a:

http://www.fimmg.org/progetto_giovani/2011

o scrivi a:

progettogiovani@fimmg.org

28 marzo 2011

Cure rifiutate ai ragazzi in gita “perché non siamo veneti”

Vittime di un’intossicazione alimentare o provocata dall’acqua di una piscina termale durante una gita scolastica con base a Montegrotto (Padova), 14 studenti del liceo Zanelli di Reggio Emilia sono finiti all’ospedale di Abano, mentre la guardia medica – sostengono le insegnanti – avrebbe risposto di poter intervenire solo per visitare pazienti veneti. “Mai detto no all’intervento perché i ragazzi non erano veneti”, replica il direttore generale della Ulss 16 di Padova, Fortunato Rao: “La guardia medica non ha mai detto di non poter intervenire, ma ha suggerito di chiamare le ambulanze per il trasporto al vicino ospedale di Abano visto il numero di intossicati”.

Sulla base degli accertamenti svolti, aggiunge, sarebbe stato il medico dell’albergo in cui gli studenti erano alloggiati a dover intervenire: “Il medico della guardia sanitaria turistica dell’albergo – puntualizza – non quello della guardia medica”.

Vittime dei malesseri sono stati 14 studenti su 21 di una 4/a classe del liceo scientifico reggiano. I ragazzi erano arrivati in treno a Montegrotto martedì, con visite previste a Venezia, Padova e Verona; i pasti erano forniti dall’hotel. Giovedì sera parecchi ragazzi si sono sentiti male e le insegnanti che li accompagnavano hanno chiamato la guardia medica, sentendosi dare – affermano – questa risposta, motivata con il richiamo ad una legge regionale. Da qui la richiesta di intervento al 118; dopo alcune ore di visite e cure i giovani sono stati dimessi, e venerdì il gruppo è rientrato a Reggio in pullman. Qualcuno di loro ha commentato la vicenda su Facebook, con un album fotografico intitolato Che gita… che finale!.

“I Cc di Abano – ha riferito la vicepreside Lorella Chiesi – mi hanno detto che avrebbero fatto accertamenti sia a livello alimentare sia sulla piscina termale. Interverranno anche i Nas”.

Diversa la ricostruzione dell’Ulss 16, sulla base di quanto ha riferito la dottoressa che nella notte tra giovedì e venerdì ha svolto il servizio di guardia medica. Dopo una prima chiamata, nella quale gli insegnanti segnalavano un numero limitato di malori, chiedendo al medico consigli su come affrontarli, in una seconda telefonata i docenti hanno riferito che il numero degli intossicati era aumentato. “A quel punto – riferisce Rao – il medico ha subito suggerito di chiamare le ambulanze. L’ospedale di Abano è abituato a lavorare molto di più con i turisti che con i residenti”. Per l’assessore veneto alla Sanità, Luca Coletto, “non esiste al mondo che in una struttura sanitaria della regione possano essere rifiutate le cure a qualcuno che ne ha bisogno. Comunque farò subito degli accertamenti”.

I ragazzi e i loro insegnanti, invece, sostengono che la risposta della guardia medica sia stata chiara e decisa: “Non posso curarvi perché non viete veneti”.



21 marzo 2011

Come è bello fare spese con i soldi degli altri!!!

Il comunicato tardivo e altisonante dello SMI sul lavoro usurante mi permette di risottolineare quanto già anticipato nelle considerazioni precedenti. Infatti se analizziamo un passaggio virgolettato dell'articolo, ovvero: "Oltretutto - aggiunge Calì - proprio in virtù della loro condizione di convenzionati, i costi dell’inserimento tra le categorie del lavoro usurante non ricadrebbero sulla casse dello Stato, bensì su quelle del loro ente previdenziale privato, l’Enpam" è assolutamente chiaro, quale sia il lavoro che fa Calì e a quale ente previdenziale, certamente non l'ENPAM, appartengano i suoi interessi personali. E' ancora più chiaro come si ritenga di trovare fondi per strutturare tale diritto, ovvero i medici convenzionati se lo pagano da soli. Ora ognuno ha il diritto di avere la propria opinione, ma almeno abbia la decenza di non vendere come successo l'ottenimento di un diritto "sacrosanto" come il lavoro usurante per una categoria quando la soluzione è che questa se lo paghi da sola. La vera battaglia è quella di definire i costi di tale sviluppo previdenziale per i "lavoratori usurati" con l'ENPAM ed insieme a questo Ente fare battaglie per ottenere un finanziamento che è legato al fatto che tali servizi fino ad oggi vanno considerati per lo Stato Italiano dei servizi essenziali e pertanto vanno difesi nelle loro necessità non solo con norme ma anche con coperture finanziarie.

Smi, lavoro usurante anche per medici emergenza e guardia

Roma, 18 mar. (Adnkronos Salute) - Includere tra le categorie sottoposte a lavoro usuranti anche i medici convenzionati che operano nell’emergenza territoriale (118) e nella continuità assistenziale (guardia medica). E' la richiesta del Sindacato dei medici italiani (Smi) che sta seguendo con attenzione l’iter del decreto legislativo sui lavori usuranti per ottenere l'inserimento e, con questo obiettivo, ha chiesto un incontro urgente con il ministro della Salute Ferruccio Fazio e con il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. "I medici di continuità assistenziale e quelli dell’emergenza territoriale - spiega Salvo Calì, segretario generale Smi - lavorano la notte, è un fatto ineluttabile, così come è del tutto evidente che operano spesso in condizioni di grave rischio per quanto riguarda la sicurezza, nonché sotto una costante pressione e in situazioni di stress psicologico e fisico. Eppure la legislazione vigente non prevede per questa categoria di camici bianchi alcun riconoscimento di lavoro usurante. Le motivazioni di questa scelta sono incomprensibili o pretestuose". "Si contesta – continua il segretario Smi - che queste categorie di medici siano regolate da un rapporto di lavoro a convenzione, quindi libero professionale, ma è altresì noto che l’attività svolta da questi professionisti è vincolata da un rapporto orario stabilito dalla parte pubblica ed è caratterizzata da elementi che la rendono assolutamente comparabile alla dipendenza, come la sede di lavoro e la fornitura degli strumenti". "Oltretutto - aggiunge Calì - proprio in virtù della loro condizione di convenzionati, i costi dell’inserimento tra le categorie del lavoro usurante non ricadrebbero sulla casse dello Stato, bensì su quelle del loro ente previdenziale privato, l’Enpam". "Eppure - conclude Calì - anche l’ultimo decreto legislativo sulla materia in procinto di essere varato non interviene su questa stortura, nessun riferimento appare nei pareri conclusivi licenziati dalla Commissione Lavoro del Senato, se non nel documento di minoranza presentato dall’opposizione". Per tutte queste ragioni lo Smi chiede "un incontro urgente al ministro della Salute, Fazio, e a quello del Lavoro, Sacconi, per chiedere una modifica del provvedimento che consenta di sanare questa ingiustizia nei confronti di 20 mila tra medici di continuità assistenziale e del 118"

17 marzo 2011

Anaao, nessun riconoscimento a medici per lavoro notturno

Come si vede dall'allegato comunicato niente di nuovo sotto il sole ovvero le notizie sul lavoro usurante sono contrastanti in riferimento a chi le propone ovvero un piccolo sindacato nell'area della Dirigenza medica lo da per ottenuto un grande sindacato della dirigenza medica lo da per non ottenuto. Rimane evidente il classico gioco delle parti in cui chi vuole fare nuovi accoliti propone speranze e soluzioni demagogiche senza analizzare criticità e soluzioni praticabili (sfido chiunque a trovare un'analisi dei costi circa la strutturazione del lavoro usurante nell'area medica collegata ad una soluzione praticabile), mentre chi rappresenta maggioritariamente la categoria ha la responsabilità di non creare facili illusioni su tematiche che prima di tutto hanno bisogno di una copertura economica. Comunque e sulla base del fatto che nonostante le tematiche economiche non siano la sola base di discussione e considerando usurante la qualità stessa del lavoro notturno in Continuità Assistenziale, il sottoscritto ha già richiesto ed ottenuto un incontro con i vertici ENPAM circa la valutazione dell'impatto economico di tale sviluppo della previdenza per i Medici di Medicina Generale che effettuino attività considerabili usuranti. Acquisiti i dati apriremo una consultazione pubblica per capire come nel comunicato precedente chi paga?

Roma, 15 mar. (Adnkronos Salute) - "Il decreto legislativo sui lavori usuranti, domani in Commissione Lavoro del Senato, pur riconoscendo il lavoro notturno di tutti i dipendenti del pubblico impiego, medici compresi, non prevede alcun specifico riconoscimento per i camici bianchi come categoria. Restano esclusi dai benefici anche i medici e chirurghi d'urgenza, anestesisti e rianimatori, a suo tempo inseriti tra le categorie esposte a lavoro usurante dal Dlgs 273 del '93 e successivamente non tradotta in provvedimenti attuativi". A riferirlo è l'Anaao Assomed, il principale sindacato della dirigenza medica del Ssn."Questa esclusione - sottolinea l'Anaao Assomed - non tiene conto dell'attività usurante dei medici e chirurghi d'urgenza, pronto soccorso e rianimazione, nonché del rischio derivato dall'esposizione agli agenti chimici, fisici, biologici e radianti di numerose discipline mediche". Per il sindacato, "si impedisce in tal modo il turnover accelerato in discipline che richiedono pensionamento anticipato anche per garantire la sicurezza delle cure rese all'utenza". L'Anaao Assomed invita il Parlamento "a non sottovalutare il problema e a modificare il disposto legislativo. E in ogni caso non mancherà di riproporre la questione in futuro nell'interesse della categoria e dei cittadini".

12 marzo 2011

Corso di Economia Sindacale: Come si diventa lavoratori usurati

Alla luce delle ultime che ci provengono dalla CGIL, provo a dare un piccolo contributo e ne chiedo uno grosso alla categoria. Il mio contributo è quello determinato dall'esperienza condivisa con il Segretario Nazionale della CA FIMMG dell'epoca dr. Domenico Crisarà, circa l'attuazione della legge sul lavoro usurante in Continuità assistenziale, ovvero analisi del problema e possibili soluzioni. Il problema, oltre ad essere un sacrosanto diritto che se stabilito per legge non si capisce perchè non debba essere definito per tutti, ha, credo che sia chiaro a tutti, una significativa componente economica, ovvero chi paga i mancati versamenti dovuti al pensionamento anticipato e chi paga la compensazione pensionistica di rendimento e di proiezione del proprio reddito per gli anni che giustamente verranno sottratti? Bene come appare evidente anche nel comunicato CGIL, dove sia chiaro si parla dei dipendenti, la copertura economica per un ente previdenziale pubblico quali sono INPS e INPDAP pare non essere sufficiente, immaginate la copertura economica in un ente come l'ENPAM che invece è un ente privato. In questo caso ci possono essere due soluzioni ovvero che lo stato prevede un finanziamento (da inserire in una legge finanziaria) che garantisca l'ente da adesso e per il futuro, circa l'approviggionamento del fondo previdenziale dei medici di Continuità Assistenziale ovvero che in sede contrattuale durante la negoziazione si sposta parte dell'aumento sull'aumento previdenziale a garanzia dell'aumento di spesa derivante dall'applicazione del lavoro usurante ( qui è utile ricordare le posizioni contrarie di tutti i sindacati non FIMMG durante la trattativa del 2009 circa l'aumento del contributo previdenziale ENPAM dal 15 al 16,5%). Ovviamente il primo caso farebbe contenti tutti medici, ENPAM e sindacati tranne Tremonti, il secondo caso invece farebbe contento l'ENPAM, Tremonti, e qualche sindacato ma i medici? Qui si rende necessario il grosso contributo richiesto alla categoria, ossia cominciare a comprendere che cosa richiede la stessa che non può ogni volta che si parla di lavoro usurante, entusiasmarsi senza prendere una decisione fondamentale ovvero se sacrificare un parte del proprio reddito attuale a garantire questo vi ripeto e sottolineo sacrosanto diritto. Ora potremmo far partire un plebiscito, un referendum o qualunque metodo di consultazione considerando però che ad oggi il livello di volontà della categoria di investire in previdenza abbiamo un modo indiretto di verificarlo attraverso l'aliquota modulare. Vi ricordo infatti che al 31 gennaio di ogni anno i medici di medicina generale dal 2009 (siamo al terzo anno) possono aumentare la loro contribuzione volontariamente fino al 5 %, ebbene lo hanno fatto in pochissimi dimostrando che al momento molti vogliono soldi in tasca e subito e non investimenti di tutela. Comunque nonostante ciò ed in considerazione che una legge che impone all'ENPAM l'applicazione dei diritti del lavoro usurante di conseguenza ci potrebbe imporre per forza questa necessità di aumento contributivo, sarà necessario comprendere che impatto economico avrà sulle nostre attuali buste paga. Speriamo che alla fine i più contenti siano i medici e non Tremonti, ma permettetemi qualche dubbio, anche perchè i proclami senza soluzioni della CGIL serviranno solo poi a dare la colpa ad altri.

11 marzo 2011

Anche per medici lavoro notturno riconosciuto usurante

Roma, 10 mar. (Adnkronos Salute) - "Finalmente anche il lavoro notturno in sanità sarà considerato usurante. Si tratta di un obbiettivo da noi sempre perseguito e per il quale finalmente raggiungiamo un primo risultato, anche se con diverse limitazioni". Ad affermarlo sono Cecilia Taranto e Massimo Cozza, rispettivamente segretaria nazionale Fp Cgil e segretario nazionale Fp Cgil medici, dopo il via libera da parte della Commissione Lavoro della Camera del decreto sui lavori usuranti. "Con l'imminente approvazione definitiva del decreto legislativo in attuazione della legge 183 del 2010 - sottolineano in una nota i due sindacalisti - è in arrivo per la prima volta una regolamentazione organica dei benefici pensionistici per i lavori particolarmente usuranti, tra i quali rientrerà anche il lavoro notturno dei dipendenti in sanità, a partire da medici e infermieri. Chi svolge da 64 a 71 turni notturni annui potrà andare in pensione un anno prima, da 72 a 77 notti due anni prima e da 78 notti in poi con tre anni di anticipo. Per le pensioni con decorrenza entro il 2017 il beneficio potrà essere concesso solo a chi ha svolto il lavoro notturno in modo regolare e continuativo per almeno sette anni negli ultimi dieci di lavoro. Dal 2018 il lavoro notturno dovrà essere svolto per metà della vita lavorativa complessiva". Per Cozza e Taranto permangono però delle criticità. "Rimane - spiegano - il nodo delle risorse finanziarie disponibili già programmate, che potrebbero essere insufficienti facendo scattare criteri di priorità in ragione della maturazione dei requisiti. In sanità, inoltre, rischiano di essere esclusi i medici di guardia medica e tutti coloro che svolgono lavoro precario non dipendente. Continueremo pertanto a batterci - concludono - per garantire il diritto al riconoscimento di attività usurante, con i conseguenti benefici pensionistici, a tutti coloro che svolgono in modo costante il lavoro notturno in sanità, convenzionati e precari compresi".

2 marzo 2011

Smi, solo 4 ambulatori di guardia medica su 10 informatizzati

1 mar. (Adnkronos Salute) - La tecnologia non abita negli ambulatori di guardia medica, o continuità assistenziale, che su questo fronte sembrano essere alla 'preistoria'. Solo 4 postazioni su 10, infatti, sono informatizzate. Senza parlare dell'Adsl, presente in 3 su 10. E se il 60% dei medici è dotato del 'pin' necessario per inviare i certificati online di malattia, è solo perché oltre a essere una guardia medica è anche medico di famiglia. Lo denuncia il Sindacato dei medici italiani-Smi, che ha lanciato in queste settimane un sondaggio a campione su tutte le sedi di continuità assistenziale del territorio nazionale, evidenziando una situazione "disastrosa" dal punto di vista tecnologico. Per quanto riguarda il certificato di malattia online, il 10% dei camici bianchi è dotato di Smart Card ma di questi l'80% non è riuscito ad accreditarsi. Il 50% dei medici sostituti è sprovvisto di pin e Smart Card, strumenti necessari per l'utilizzo nuovo sistema. Rimangono irrisolti i nodi relativi alla sicurezza e alla qualità delle strutture. "Alla luce di questi dati - spiega Pina Onotri, responsabile nazionale del settore Continuità assistenziale dello Smi - pur accogliendo con sollievo i contenuti dell'ultima circolare del ministro Brunetta che rettifica e raccoglie le osservazioni dei medici, non possiamo che ribadire l'assurdità dell'obbligatorietà di un nuovo sistema di invio online dei certificati di malattia che non tiene conto della realtà dei nostri servizi sanitari sul territori". Lo Smi, alla luce dei dati, ribadisce la sua proposta di esentare dalle certificazioni i medici di guardia, del 118 e delle attività domiciliari. "Chiederemo agli assessori regionali di tutta Italia che il servizio di continuità assistenziale venga esonerato dall'invio online perché impossibilitato per ragioni strutturali nella maggior parte dei casi, e perché rappresenta per il cittadino l'urgenza nella continuità delle cure". Onotri ricorda come i medici di guardia "lavorino spesso in condizioni strutturali, logistiche e di sicurezza scandalose, sottoposti a violenze e aggressioni, a volte, purtroppo, anche mortali. In un Paese civile, insieme alla cosiddetta 'rivoluzione' dei certificati online, ci si sarebbe dovuti preoccupare anche di modernizzare gli ambulatori e di tutelare i professionisti che vi operano", conclude Onotri, sottolineando che "lavorare in condizioni dignitose in postazioni dotate dei standard adeguati di sicurezza" è "una proposta di buonsenso, eppure rimane inascoltata

27 febbraio 2011

Informazioni Previdenziali ENPAM a cura dr. Stefano Leonardi

Così come più volte suggerito in Consulta, l’ENPAM ha potenziato la sua politica di comunicazione esterna per bilanciare il disinteresse che mostra il medico verso i problemi della previdenza in generale e del suo personale progetto pensionistico in particolare.
E’ noto infatti che il camice bianco per la stragrande maggioranza della sua carriera professionale, ed in particolare nei primi anni quando pensa soprattutto all’immediato guadagno, si disinteressa della sua pensione o addirittura identifica i relativi versamenti come balzelli aggiuntivi.
Solo in età avanzata, quando il tempo per apportare aggiustamenti al suo progetto previdenziale è breve, accende i riflettori su quella che sarà la sua ‘’futura mensilità’’.
Sono, infatti, pochi a conoscere i meccanismi e l’utilità dei riscatti (laurea, militare, allineamento, ricongiunzione, etc.) come strumenti indispensabili per costruire un futuro previdenziale efficace.
L’ENPAM in tal senso ha rinnovato il suo sito internet che oggi è senza dubbio più ‘’facilmente consultabile’’ ma soprattutto ha avviato il progetto “Busta Arancione”.
I medici e gli odontoiatri potranno conoscere la propria situazione previdenziale e simulare quanto riceveranno dall’Enpam al compimento del 65° anno di età. Il progetto si ispira alla Svezia, dove i cittadini una volta all’anno ricevono una busta di colore arancione contenente un riepilogo dei contributi versati e la stima di quanto riceveranno. Il programma messo a punto in via sperimentale dall’Enpam è disponibile sul nuovo sito dell’ENPAM e nei Totem installati presso gli Ordini provinciali dei Medici. Consultando la propria Busta Arancione gli iscritti verranno anche informati sulle possibilità di incrementare la propria pensione e potranno calcolare la convenienza dei riscatti.

La categoria della Continuità Assistenziale in particolare, soffre di due criticità importanti, l’esiguo numero di ore lavorative settimanali (24) e l’esile contribuzione ordinaria (16,50%), pertanto dovremo iniziare pensare a strategie particolari sia in termini di innalzamento dell’attenzione del medico verso i correttivi previdenziali istituzionali, sia in termini di interventi strutturali più incisivi se vogliamo garantire una pensione decorosa.
L’aliquota modulare (il contributo volontario) è una delle soluzioni già messe in essere su cui, a mio avviso, dobbiamo già da subito e dovremo ancora più in futuro aumentare la capacità di comunicazione perché le adesioni risultano siano state poco numerose nella Continuità Assistenziale.

Allego un vademecum con i meccanismi e gli strumenti previdenziali dell’ENPAM che potrebbe essere diffuso fra i nostri quadri e/o gli iscritti per contribuire ad aumentare la loro conoscenza ed il loro interesse sulle tematiche specifiche.

Messina, 24 Febbraio 2010

Stefano Leonardi

19 febbraio 2011

Approvato Decreto Legge Festa Nazionale 17 Marzo 2011

18 Febbraio 2011

La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:

Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi, alle ore 10,05 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi.

Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta.

Il Consiglio ha approvato un decreto-legge, su proposta del Presidente Berlusconi, che assicura la dovuta solennità e la massima partecipazione dei cittadini alle celebrazioni del 17 marzo 2011, già dichiarato festa nazionale, confermando che la giornata sarà festiva a tutti gli effetti previsti dalla legge.

Per il solo anno in corso ed al fine di evitare inopportuni aggravi a carico della finanza pubblica e delle imprese private, per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia troveranno applicazione gli effetti economici e gli istituti giuridici e contrattuali previsti per la festività soppressa del 4 novembre (che solo per quest’anno non esplica i predetti effetti) così da compensarne gli oneri.

Il Governo invita i cittadini, le scuole, le istituzioni, i luoghi di lavoro a promuovere iniziative per celebrare degnamente il significato storico, etico e politico della ricorrenza.


Di seguito le nuove direttive della ASL BARI in merito alla trasmissione telematica dei certificati decise nel CPA del 17 febbrario scorso. Le decisioni in sintesi:

  1. deroga per i medici del 118;
  2. deroga per i medici della Continuità; la ASL ha avviato il processo di informatizzazione i cui tempi saranno comunicati prossimamente;
  3. deroga ai MMG per le visite domiciliari;
  4. deroga per i sostituti fino alla definizione delle modalità di attribuzione delle credenziali per i liberi professionisti.


ASL BARI - DIRETTIVE AZIENDALI CERTIFICAZIONI ONLINE.


Premesse:

  • Il Dl 150/2009 e la legge 183/2010 hanno previsto obbligatoriamente l'invio per via telematica del certificato medico “direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria che la rilascia” e che “L'inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica concernente assenze di lavoratori per malattia di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta l'applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali, della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi”.

  • Il Dl 150/2009 ha stabilito anche gravi sanzioni per i medici che “... in relazione all'assenza dal servizio, rilascia certificazioni che attestano dati clinici non direttamente constatati né direttamente oggettivati”;

  • La Circolare Ministeriale Dipartimento Funzione Pubblica 1/2010/DFP/DDI del 11 marzo 2010 chiarisce che “... sono tenuti ad effettuare la trasmissione telematica dei certificati i seguenti soggetti: i medici dipendenti del SSN, i medici in regime di convenzione con il SSN ...”. In riferimento alle sanzioni la stessa circolare spiega che “... in concreto nell'irrogazione della sanzione si deve tener conto della gravità della violazione o omissione, nonché del grado di colpa accertate ed ascrivibili al soggetto obbligato, nel rispetto del principio di proporzionalità e adeguatezza tra illecito e sanzione”; la stessa circolare sottolinea nell'ambito dei sistemi di trasmissione che oltre il sistema web e l'applicativo dei medici “potranno essere disponibili ulteriori canali per accedere ai servizi erogati dal SAC, quali, ad esempio, sistemi di call center, anche basati su risponditori automatici. La disponibilità di ulteriori canali e le relative modalità di fruizione saranno comunicate attraverso i siti del Ministero della Salute, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e dell'INPS”;

  • La Circolare Ministeriale Dipartimento Funzione Pubblica 2/2010/DFP/DDI del 28 settembre 2010 sottolinea nell'ambito dei mezzi a disposizione dei medici certificatori per l'invio del certificato per via telematica che “... Si segnala che per l'utilizzo del canale telefonico da parte del medico è attivo il numero verde 800 013 577, raggiungibile da numero fisso o mobile. Tale canale consente di superare eventuali difficoltà temporanee dovute, ad esempio, alla mancanza di un personal computer o di una connessione a internet”.

  • In data 8 febbraio 2011 il sito del Ministero della Pubblica Amministrazione e dell'Innovazione all'indirizzo: http://www.innovazionepa.gov.it/lazione-del-ministro/certificati-di-malattia-online/cosa-prevedono-le-norme--.aspx riporta “Per i medici, tenendo conto delle numerose segnalazioni pervenute, si informa che in caso di difficoltà nell'accesso alla rete per la trasmissione tramite pagina WEB, oppure in caso di malfunzionamento temporaneo del proprio PC, ovvero in caso di visite domiciliari, è possibile effettuare l'invio telematico dei certificati utilizzando uno dei seguenti call center telefonici (vedi: I servizi per i medici):

  • utilizzando il call center telefonico con assistenza di operatore reso disponibile dall'INPS, al numero 800 180 919;

  • utilizzando il call center telefonico basato su risponditore automatico reso disponibile da MEF Sogei, al numero 800 013 577.

  • Inoltre, in caso di problemi tecnici, i medici possono contattare l'Helpdesk attivato dal MEF attraverso il numero verde 800 030 070 (vedi: Numeri utili).


CPA del 17 febbraio 2010 - trasmissione telematica certificati di malattia


  1. Medici Servizio 118: il servizio 118 è garantito da medici convenzionati con il SSN ai sensi dell'ACN per la medicina generale del 2005 e successive modifiche ed integrazioni. I medici addetti sono distribuiti sul territorio ed effettuano il servizio a bordo di mezzi mobili di soccorso (ambulanze, automediche) garantendo l'attività di emergenza sanitaria sul territorio della ASL. Preso atto della specificità della funzione di emergenza a cui è preposto il personale in oggetto, della non disponibilità di mezzi informatici idonei alla trasmissione dei certificati malattia durante l'espletamento del servizio, della impossibilità di usare il call center per la trasmissione telematica dei certificati, i medici addetti al servizio 118 rientrano nelle deroga prevista dalla legge e pertanto gli operatori utilizzeranno per la certificazione di malattia esclusivamente il mezzo cartaceo.

  2. I medici addetti ai punti di I intervento territoriali, nei casi in cui la postazione non è provvista di postazione informatica e connessione internet, devono usare il cartaceo. La ASL comunicherà prossimamente i tempi di adeguamento informatico.

  3. Medici di Continuità Assistenziale: al momento quasi tutte le postazioni di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) sono sprovviste di computer e di connettività. In considerazione del fatto che l'accesso dell'utenza si realizza attraverso richiesta telefonica è impraticabile l'utilizzo in maniera strutturale del call center per il rischio di incorrere nella interruzione della funzione assistenziale nei confronti della non indifferibilità. Ai medici della continuità assistenziale (ex guardia medica) quindi, si applica la deroga alla trasmissione dei certificati prevista dalla legge e quindi l'uso del cartaceo nei modi previsti dal contratto di categoria. La ASL comunicherà prossimamente i tempi di adeguamento informatico.

  4. Segnalazione guasti e/o assenza di connettività adsl: i medici della ASL che al momento sono in grado di trasmettere il certificato di malattia per via telematica in caso di impossibilita temporanea a trasmettere per guasti e/o assenza di connettività, blocco sistema SOGEI, entro 72 ore dovranno inviare comunicazione all'ASL utilizzando obbligatoriamente l'allegato fac simile - segnalazione anomalia nella trasmissione telematica. La segnalazione rimane agli atti è diventa documento probante dell'impossibilita oggettiva alla trasmissione telematica del certificato di malattia ai fini dell'applicazione delle sanzioni. La comunicazione deve essere inoltrata all'U.O. Convenzioni a mezzo fax - 0805842308 ovvero a mezzo Raccomandata - lungomare Starita, 6 - 70123 Bari.

  5. Obbligo di certificazione: la Direzione si impegna a mettere in atto quanto necessario per rendere operativa la norma che obbliga tutti i medici dipendenti e convenzionati a certificare, sia su modello cartaceo che su quello telematico ove attivo, le assenze per malattia.

  6. Al fine di monitorare tutta l’attività e di verificare l’andamento nel tempo della certificazione nella Asl si rende necessario costituire una commissione mista (MG / dipendenti/ASL);

  7. Visite a domicilio dei medici di Medicina Generale: in considerazione della specificità della prestazione e del fatto che non è previsto che il MMG si doti autonomamente di mezzi di connettività portatili, le certificazioni mediche redatte a seguito di visita domiciliare potranno essere effettuate con il cartaceo indicando sullo stesso che trattasi di visita domiciliare.

  8. sostituti della Assistenza Primaria: esonero sino a distribuzione del PIN. (NB il Ministero ha affermato che la distribuzione dei PIN ai liberi professionisti è a cura degli ordini professionali). In relazione ai sostituti di Assistenza Primaria essendo la questione ancore non chiara da un punto di vista normativo si decide che fino a chiarimento non si applicano le sanzioni.

17 febbraio 2011

Guardia medica? "Attenda in linea..."

Messaggero Cronaca di Roma di martedì 15 febbraio 2011, pagina 36
Guardia medica, la prova al telefono: fino a 18 minuti d'attesa per avere aiuto - Guardia medica? "Attenda in linea..."

SANITA' i Guardia medica, la prova al telefono: fino a 18 minuti d'attesa per avere aiuto.
Il Messaggero ha monitorato il servizio della guardia medica regionale per tre giorni: l'attesa media è di 11 minuti, ma spesso il servizio non è disponibile. La domenica si aspetta anche 18 minuti. Su 27 tentativi, solo 15 risposte. Le linee sono intasate non solo di notte. «Siamo in pochi» la replica di Vittorio Sotira responsabile del servizio. Intanto in molti, viste le carenze del servizio regionale, si rivolgono ai privati: la spesa arriva fino a 150 euro.
Brugnara all'interno Verifica sul campo nel week end:L' C) E S Nei giorni del monitoraggio spesso linee intasate non solo di notte , il servizio risulta non disponibile Guardia medica? «Attenda in linea...»
La domenica si aspetta anche 18 minuti. Su 27 tentativi solo 15 risposte Ora 1 e in(iti di attesa Tempi di attesa Persone Ora in attesa Sabato 12 febbraio 18 9 minuti -19 8 minuti 20 non disponibile 21 _ non disponibile 22 8 minuti 23i 13 minuti 23.30: non disponibile 24 non disponibile 0.30 15 minuti l 14 m.
di attesa Persone Ora in attesa Domenica 13 febbraio:
3 7.30.. 3 8 8.30 9 10 11 12 13 14 15 22.30 ,.:.... 23 23.30 (gek. 24 17 minuti non disponibile non disponibile 11 minuti non disponibile non disponibile non disponibile 13 minuti 9 minuti 8 minuti 11 minuti non disponibile 18 minuti non disponibile 4 2 3 3 di attesa Fersone in attesa Lunedì 14 febbraio:
7 . non disponibile 7.30 10 minuti 8 6 minuti tentativi, di cui; ; rion disponibile ./ ri pb te Pen àttésé tra i, :- 4 r4. 6 e 18 minuti.

Telefonate a ripetizione, tra attese o un servizio, in quel momento, non disponibile. Resta difficile, come in passato, contattare la guardia medica regionale: le 8 linee sono spesso intasate, con i medici tutti impegnati. In alternativa, occorre aspettare a lunare al telefono, anche finoa 15-18 mi-nutiperentra-re in contatto con un medico. Il servi- zio, che nasce come alternativa notturna e dei festivi al medico di base, dovrebbe contribuire a evitare che, per un malessere, si ricorra subito al pronto soccorso osi sia costretti a rivolgersi alle guardie mediche private. Ma la realtà verificata nell'ultimo fine settimana è problematica: su 27 tentativi effettuati tra le 18 di sabato scorso e le 8 di ieri mattina, in dodici casi, il disco preregistrato spiegava che «i medici sono tutti impegnati», invitando a riprovare dopo qualche minuto. Negli altri quindici, la risposta è arrivata ma dopo un'attesa più o meno lunga.
*** Le prime telefonate allo 06.570600 sembravano rivelare un miglioramento rispetto alle verifiche passate, l'ultima del luglio 2010. I1 disco che scatta entro pochi secondi, alle 18 e alle 19 di sabato, indicava tre persone già in linea e una risposta del medico è arrivata dopo 8 e 9 minuti. Ma nelle due prove successive, alle 20 e alle 21, il servizio era, di fatto, non contattabile, in quanto «tutti i medici sono impegnati». Un'alternanza di risposte che si è protratta per l'intera serata e nelle prime ore della nottata, con tempi di attesa che si dilatavano fino a 14 e 15 minuti: tanti per chi non aspetta altro che una risposta che lo aiuti anche psicologicamente o magari contatta la linea da un cellulare. «Ci scusiamo per l'attesa - risponde un medico - ma le chiamate si sovvrappongono e non possiamo sapere in anticipo le priorità di chi ci contatta». Domen i-ca, il quadro non è cambiato: alla gentilezza c professionalità della risposta, fanno da contraltare le attese. I minuti in linea, nella migliore delle ipotesi, sono stati 8, ma si dilatavano fino a 18 in serata, mentre ben sette volte il servizio non era, in quel momento, disponibile. E così, nei tre tentativi di ieri mattina, prima delle 8. Rispetto alle ultime due rilevazioni emerge solo una differenza: le criticità, in passato, erano concentrate nelle ore serali, mentre questa volta si sono rilevate diffuse, senza momenti di relativa tregua.
I LA REPLICA I Vittorio Sotira, il responsabile regionale: «Attese lunghe? E vero ma siamo pochi, a volte in 9 facciamo il lavoro di 20» Professionalità garantita, ma un organico che è quasi la metà di quello che servirebbe. Ogni notte e nei festivi, il telefono della guardia medica non smette di squillare. «Tra le 20 e le 2 è il momento più frenetico - osserva Aldo Vittorio Sotira, responsabile regionale e provinciale della Fimmg (Federazione italiana medici di famiglia) del settore continuità assistenziale (guardie mediche) - e l'organico è numericamente carente da anni. Questo provoca che, molte volte, tutti noi siamo impegnati e la linea, in quel momento, non può essere contattata o l'attesa è lunga». Qualche numero illustra meglio la situazione. «Il rapporto ottimale, a Roma e nel sazio - aggiunge Sotira - sarebbe di un medico ogni 5.000 abitanti. E invece siamo in 600, in pratica uno ogni 9.600 persone. Spesso, dalla centrale, contattiamo a nostre spese il medico di riferimento sul territorio. In. alcune zone, il lavoro di 20 medici, viene svolto da 9». Da tempo, i medici chiedono,un organico idoneo alla mole di lavoro. «Siamo in attesa dal 2006 dell'indennità che era stata promessa entro un anno - afferma Sotira. - Speriamo che, nel prossimo accordo regionale, si provveda a venire incontro alle nostre esigenze: noi facciamo sempre il possibile».

10 febbraio 2011

certificazione on line


Si consiglia ai colleghi di inserire nella certificazione cartacea di malattia la dizione "si certifica l'impossibilità oggettiva di utilizzare la via telematica...".

Successive informazioni vi saranno date nei giorni successivi.

Esecutivo Nazionale FIMMG C.A.

attivazione servizio CA il 17/03/2011 - Comunicazione Segr Nazionale CA

Ai segretari regionali

di settore


Ai segretari provinciali

di settore


Loro sedi




Oggetto: attivazione servizio CA il 17/03/2011


Il giorno 17 marzo p.v. è stata dichiarata festività nazionale una tantum nell’anno 2011 per i 150 anni dell'unità d'Italia, conseguentemente il 16 marzo va considerato prefestivo e pertanto dovrà essere attivato il servizio di Continuità Assistenziale a partire dalle ore 10 del giorno antecedente la festività come da normativa vigente.

V’invito a prendere contatto, ciascuno per le proprie competenze, con i rispettivi Assessorati Regionali alla Sanità e Aziende Sanitarie Locali per verificare l’avvenuta attivazione del servizio di CA.

Si allega comunicato del Consiglio dei Ministri in cui si chiarisce oltre l’istituzione delle festività le conseguenze sulle attività lavorative ed istituzionali.

Cordiali saluti

Segretario Nazionale di Settore

Silvestro Scotti

9 febbraio 2011

17 marzo 2011, festa nazionale

Consiglio dei Ministri n.123 del 28/01/2011
28 Gennaio 2011
La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica:


*17 marzo** 2011, festa nazionale*

per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Poiché tale qualificazione comporta l’implicita ed eccezionale inclusione
della ricorrenza fra quelle ordinariamente festive, il Consiglio ha ritenuto
obbligatorio di conseguenza (e solo per quest’anno) *estendere alla giornata
del 17 marzo 2011 le** **regole in materia di orario festivo, *limitazioni
su determinati atti giuridici, disciplina che regola l’imbandieramento degli
edifici, il trattamento economico da corrispondere ai lavoratori dipendenti
e le sanzioni amministrative pecuniarie in caso di inosservanza

A breve vi faremo sapere se a livello nazionale il servizio di CA è esteso al
16 marzo come turno prefestivo.

Ciao
gg

1 febbraio 2011

Segreteria Nazionale - Certificati Online

Roma, lì 01/02/2011

Ai Medici di Continuità Assistenziale


Al Ministero degli Interni


Agli Assessori Regionali alla Sanità


Ai Direttori Generali Aziende Sanitarie


Ai Presidenti OMCEO Provinciali



LORO SEDI



Oggetto.: “Certificazioni Online” –

In considerazione dell’avvio della fase sanzionatoria prevista ai sensi di legge nei confronti dei medici per il mancato invio delle certificazioni online, la FIMMG Continuità Assistenziale, ritiene la mancata proroga delle sanzioni, in assenza di un reale collaudo del sistema, un grave atto nei confronti della classe medica tutta ed anche nei confronti degli assistiti.

Si ritiene di dover sottolineare che

  • ad oggi solo alcune sedi di Continuità Assistenziale sul territorio nazionale, sono state dotate dalle ASL di connessione e di computer per l’invio telematico.

  • la certificazione mediante numero verde dedicato pone seri problemi sia sul piano operativo sia su quello della responsabilità civile e penale del medico non rappresentando una reale alternativa rispetto a quella cartacea. Infatti, nelle sedi dotate di linea telefonica unica, in presenza di tempi notevoli e comunque non prevedibili, la trasmissione e la comunicazione della certificazione determinerà una riduzione all’accesso telefonico e quindi assistenziale da parte dei potenziali assistiti con l’ulteriore paradosso di poter configurare per il medico, per la mancata o ritardata risposta telefonica, anche responsabilità di interruzione di pubblico servizio (art. 340 codice penale, cosi come testimoniano le numerose sentenze di condanna al riguardo, che addirittura equiparano il ritardato intervento alla omissione di atto pubblico se tale atto deriva dalla condotta di un pubblico ufficiale o di un incaricato di pubblico servizio).

  • il cattivo funzionamento e i frequenti blocchi di sistema sono particolarmente frequenti dopo le 20.00 e durante i prefestivi e festivi, orari e giorni in cui la C.A svolge la propria attività, per le fasi di aggiornamento e sincronizzazione dello stesso che sistematicamente vengono effettuate di sera, di notte e nei giorni festivi e prefestivi, con l’inevitabile aumento del rischio sanzionatorio nei confronti dei colleghi di Continuità Assistenziale.

La FIMMG Continuità Assistenziale, pertanto, nell’interesse della categoria tutta dei medici di Continuità Assistenziale intende sensibilizzare gli stessi Medici a tenere un comportamento operativo omogeneo.

Nella fattispecie, s’invitano i Medici di C.A. all’entrata in servizio a testare, laddove presente un collegamento telematico, il sistema d’invio del certificato (trasmissione certificato di prova), trascrivere sul registro ora ed esito del test e le eventuali anomalie verificatesi, ad assicurarsi, ove possibile (presenza di più linee telefoniche) del funzionamento del numero verde dedicato e segnalare sul registro ogni eventuale problema relativo alla comunicazione telefonica compresa la durata. Qualora rilevassero per eccessiva durata o deficit del sistema l’impossibilità oggettiva di operare, considerate le caratteristiche stesse di non differibilità del servizio di Continuità assistenziale, con le modalità (telematica e/o telefonica), avviseranno di tale inconveniente Centrali Operative Aziendali, Forze di Polizia e per tutta la durata del turno rilasceranno certificazione cartacea appuntando nel registro di guardia i dati di tale comunicazione.

La FIMMG Nazionale, Regionale e Provinciale Settore C. A. ognuno per competenza, forniranno assistenza continua per qualsiasi problema relativo ai certificati online,

diffidando ora per allora

gli Assessori Regionali, i Direttori Generali delle ASL e tutti quelli che in presenza di tale comportamento operativo riterrano di intervenire in maniera sanzionatoria nei confronti dei Medici di Continuità Assistenziale soprattutto in assenza di certezze sui meccanismi di verifica e controllo della operatività di sistema e di pronuncia dell’autorità competente circa l’interruzione di pubblico servizio sull’uso di linea telefonica preposta all’assistenza per compiti amministrativi. S’invia tale comunicazione anche agli Ordini dei Medici e Chirurghi Provinciali per le dirette valutazioni d’intervento.


Segretario Nazionale FIMMG

Continuità Assistenziale

Silvestro Scotti