12 marzo 2011

Corso di Economia Sindacale: Come si diventa lavoratori usurati

Alla luce delle ultime che ci provengono dalla CGIL, provo a dare un piccolo contributo e ne chiedo uno grosso alla categoria. Il mio contributo è quello determinato dall'esperienza condivisa con il Segretario Nazionale della CA FIMMG dell'epoca dr. Domenico Crisarà, circa l'attuazione della legge sul lavoro usurante in Continuità assistenziale, ovvero analisi del problema e possibili soluzioni. Il problema, oltre ad essere un sacrosanto diritto che se stabilito per legge non si capisce perchè non debba essere definito per tutti, ha, credo che sia chiaro a tutti, una significativa componente economica, ovvero chi paga i mancati versamenti dovuti al pensionamento anticipato e chi paga la compensazione pensionistica di rendimento e di proiezione del proprio reddito per gli anni che giustamente verranno sottratti? Bene come appare evidente anche nel comunicato CGIL, dove sia chiaro si parla dei dipendenti, la copertura economica per un ente previdenziale pubblico quali sono INPS e INPDAP pare non essere sufficiente, immaginate la copertura economica in un ente come l'ENPAM che invece è un ente privato. In questo caso ci possono essere due soluzioni ovvero che lo stato prevede un finanziamento (da inserire in una legge finanziaria) che garantisca l'ente da adesso e per il futuro, circa l'approviggionamento del fondo previdenziale dei medici di Continuità Assistenziale ovvero che in sede contrattuale durante la negoziazione si sposta parte dell'aumento sull'aumento previdenziale a garanzia dell'aumento di spesa derivante dall'applicazione del lavoro usurante ( qui è utile ricordare le posizioni contrarie di tutti i sindacati non FIMMG durante la trattativa del 2009 circa l'aumento del contributo previdenziale ENPAM dal 15 al 16,5%). Ovviamente il primo caso farebbe contenti tutti medici, ENPAM e sindacati tranne Tremonti, il secondo caso invece farebbe contento l'ENPAM, Tremonti, e qualche sindacato ma i medici? Qui si rende necessario il grosso contributo richiesto alla categoria, ossia cominciare a comprendere che cosa richiede la stessa che non può ogni volta che si parla di lavoro usurante, entusiasmarsi senza prendere una decisione fondamentale ovvero se sacrificare un parte del proprio reddito attuale a garantire questo vi ripeto e sottolineo sacrosanto diritto. Ora potremmo far partire un plebiscito, un referendum o qualunque metodo di consultazione considerando però che ad oggi il livello di volontà della categoria di investire in previdenza abbiamo un modo indiretto di verificarlo attraverso l'aliquota modulare. Vi ricordo infatti che al 31 gennaio di ogni anno i medici di medicina generale dal 2009 (siamo al terzo anno) possono aumentare la loro contribuzione volontariamente fino al 5 %, ebbene lo hanno fatto in pochissimi dimostrando che al momento molti vogliono soldi in tasca e subito e non investimenti di tutela. Comunque nonostante ciò ed in considerazione che una legge che impone all'ENPAM l'applicazione dei diritti del lavoro usurante di conseguenza ci potrebbe imporre per forza questa necessità di aumento contributivo, sarà necessario comprendere che impatto economico avrà sulle nostre attuali buste paga. Speriamo che alla fine i più contenti siano i medici e non Tremonti, ma permettetemi qualche dubbio, anche perchè i proclami senza soluzioni della CGIL serviranno solo poi a dare la colpa ad altri.

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