17 marzo 2011

Anaao, nessun riconoscimento a medici per lavoro notturno

Come si vede dall'allegato comunicato niente di nuovo sotto il sole ovvero le notizie sul lavoro usurante sono contrastanti in riferimento a chi le propone ovvero un piccolo sindacato nell'area della Dirigenza medica lo da per ottenuto un grande sindacato della dirigenza medica lo da per non ottenuto. Rimane evidente il classico gioco delle parti in cui chi vuole fare nuovi accoliti propone speranze e soluzioni demagogiche senza analizzare criticità e soluzioni praticabili (sfido chiunque a trovare un'analisi dei costi circa la strutturazione del lavoro usurante nell'area medica collegata ad una soluzione praticabile), mentre chi rappresenta maggioritariamente la categoria ha la responsabilità di non creare facili illusioni su tematiche che prima di tutto hanno bisogno di una copertura economica. Comunque e sulla base del fatto che nonostante le tematiche economiche non siano la sola base di discussione e considerando usurante la qualità stessa del lavoro notturno in Continuità Assistenziale, il sottoscritto ha già richiesto ed ottenuto un incontro con i vertici ENPAM circa la valutazione dell'impatto economico di tale sviluppo della previdenza per i Medici di Medicina Generale che effettuino attività considerabili usuranti. Acquisiti i dati apriremo una consultazione pubblica per capire come nel comunicato precedente chi paga?

Roma, 15 mar. (Adnkronos Salute) - "Il decreto legislativo sui lavori usuranti, domani in Commissione Lavoro del Senato, pur riconoscendo il lavoro notturno di tutti i dipendenti del pubblico impiego, medici compresi, non prevede alcun specifico riconoscimento per i camici bianchi come categoria. Restano esclusi dai benefici anche i medici e chirurghi d'urgenza, anestesisti e rianimatori, a suo tempo inseriti tra le categorie esposte a lavoro usurante dal Dlgs 273 del '93 e successivamente non tradotta in provvedimenti attuativi". A riferirlo è l'Anaao Assomed, il principale sindacato della dirigenza medica del Ssn."Questa esclusione - sottolinea l'Anaao Assomed - non tiene conto dell'attività usurante dei medici e chirurghi d'urgenza, pronto soccorso e rianimazione, nonché del rischio derivato dall'esposizione agli agenti chimici, fisici, biologici e radianti di numerose discipline mediche". Per il sindacato, "si impedisce in tal modo il turnover accelerato in discipline che richiedono pensionamento anticipato anche per garantire la sicurezza delle cure rese all'utenza". L'Anaao Assomed invita il Parlamento "a non sottovalutare il problema e a modificare il disposto legislativo. E in ogni caso non mancherà di riproporre la questione in futuro nell'interesse della categoria e dei cittadini".

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