2 marzo 2011

Smi, solo 4 ambulatori di guardia medica su 10 informatizzati

1 mar. (Adnkronos Salute) - La tecnologia non abita negli ambulatori di guardia medica, o continuità assistenziale, che su questo fronte sembrano essere alla 'preistoria'. Solo 4 postazioni su 10, infatti, sono informatizzate. Senza parlare dell'Adsl, presente in 3 su 10. E se il 60% dei medici è dotato del 'pin' necessario per inviare i certificati online di malattia, è solo perché oltre a essere una guardia medica è anche medico di famiglia. Lo denuncia il Sindacato dei medici italiani-Smi, che ha lanciato in queste settimane un sondaggio a campione su tutte le sedi di continuità assistenziale del territorio nazionale, evidenziando una situazione "disastrosa" dal punto di vista tecnologico. Per quanto riguarda il certificato di malattia online, il 10% dei camici bianchi è dotato di Smart Card ma di questi l'80% non è riuscito ad accreditarsi. Il 50% dei medici sostituti è sprovvisto di pin e Smart Card, strumenti necessari per l'utilizzo nuovo sistema. Rimangono irrisolti i nodi relativi alla sicurezza e alla qualità delle strutture. "Alla luce di questi dati - spiega Pina Onotri, responsabile nazionale del settore Continuità assistenziale dello Smi - pur accogliendo con sollievo i contenuti dell'ultima circolare del ministro Brunetta che rettifica e raccoglie le osservazioni dei medici, non possiamo che ribadire l'assurdità dell'obbligatorietà di un nuovo sistema di invio online dei certificati di malattia che non tiene conto della realtà dei nostri servizi sanitari sul territori". Lo Smi, alla luce dei dati, ribadisce la sua proposta di esentare dalle certificazioni i medici di guardia, del 118 e delle attività domiciliari. "Chiederemo agli assessori regionali di tutta Italia che il servizio di continuità assistenziale venga esonerato dall'invio online perché impossibilitato per ragioni strutturali nella maggior parte dei casi, e perché rappresenta per il cittadino l'urgenza nella continuità delle cure". Onotri ricorda come i medici di guardia "lavorino spesso in condizioni strutturali, logistiche e di sicurezza scandalose, sottoposti a violenze e aggressioni, a volte, purtroppo, anche mortali. In un Paese civile, insieme alla cosiddetta 'rivoluzione' dei certificati online, ci si sarebbe dovuti preoccupare anche di modernizzare gli ambulatori e di tutelare i professionisti che vi operano", conclude Onotri, sottolineando che "lavorare in condizioni dignitose in postazioni dotate dei standard adeguati di sicurezza" è "una proposta di buonsenso, eppure rimane inascoltata

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