24 ottobre 2009

Guardia Medica, protesta dei medici attivati per servizio 118

AVERSA. I profondi buchi di personale ormai denunciati da tempo nell’intera sanità regionale, e particolarmente vistosi nella sanità aversana, cominciano a produrre le prime grosse storture di un sistema che non riesce proprio più a mantenere gli impegni nei confronti dell’assistenza.

I medici della Continuità assistenziale di Aversa, una volta Guardia Medica, denunciano infatti un episodio particolarmente grave capitato il 22 ottobre scorso, quando alle ore 12 la Centrale Operativa del 118 di Caserta attivava proprio la Continuità Assistenziale di Aversa chiedendo l’immediato intervento di un medico, cui veniva imposto di portarsi presso il domicilio di un utente in Piazza Bernini, visto che l’autoambulanza del 118 della postazione di Aversa inviata allo stesso indirizzo non aveva il medico a bordo.

Un iter, quello adottato dalla Centrale Operativa, un tantino strano, visto che i medici del 118 sono medici dipendenti, specificamente formati per l’emergenza, mentre quelli della Continuità Assistenziale sono medici convenzionati che continuano l’attività propria del medico di base e quindi non effettuano né emergenza, né servizio sull’ambulanza. La Centrale Operativa, che stanzia presso l’Azienda Ospedaliera di Caserta, ha comunque fatto di più, infatti, una volta arrivato sul posto, il medico di Continuità Assistenziale ha visitato il paziente, e riscontratone le gravi condizioni, contattando la Centrale Operativa stessa, veniva invitato a salire sull’ambulanza e ad accompagnare il paziente in ospedale. In pratica, trovare soluzione alla carenza di personale a qualunque costo, anche utilizzando personale non specificatamente addetto a tale mansioni.

I medici aversani ora insorgono a questo tipo di soluzioni e, con una nota al Dipartimento del Territorio e al Sindacato, stigmatizzano le soluzioni della Centrale Operativa di Caserta e chiedono lumi. I pazienti naturalmente continuano ad essere pazienti e a chiedersi “dove vuole arrivare questo sistema”.

2 commenti:

  1. è la prassi in tutta italia, ti minacciano con il rischio di omissione di soccorso. fategli causa

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  2. Anni fa dalle nostre parti hanno attivato in fretta e furia una postazione del 118 prima ancora di assumere i medici!! indovinate chi doveva salire sull'ambulanza?? noi medici di CA naturalmente! addirittura ci spostarono la sede ( da un giorno all'altro..dovemmo fare noi il trasloco!) presso quella del 118; ricordo ancora con orrore quando in piena notte suonava un campanaccio tipo quello dei pompieri e noi non sapevamo se dover uscire o no ( gli incidenti stradali ad esempio non ci toccavamo..); a nulla valsero le nostre proteste e il tutto si risolse solo con l'arrivo dei medici del 118. Per tacere di quella volta che con un blitz ci volevano spostare all'intenro del Pronto Soccorso ( locale già angusto di suo)! noi lo sapemmo solo dai giornali! inutile dire ciò che avrebbe comportato una simile cosa per il carico di lavoro! lì ci salvammo perchè protestammo fortemente e ricordo in quell'occasione ci fu un intervento di un rappresentante regionale della fimmg Ca che ci diede una grossa mano; colgo pure l'occasione per far presente come ci sia una notevole disparità di carichi di lavoro tra una sede e l'altra non solo di regioni diverse ma anche a pochi km di distanza; sempre riguardo la nostra disgraziate sede, tanto vale fare i nomi, parlo di Fano ( pesaro) è prassi consolidata che noi si faccia in tutto e per tutto i medici di base; copriamo una popolazione di 60.000 abitanti; nei turni siamo in due e per fare dei numeri in 12 ore diurne nei periodi caldi facciamo fino a 100 prestazioni ambulatoriali e una decina di domiciliari; molti pazienti ci vengono inviati dal vicino PS addiritura per trascrivere le loro ricette o prescivere accertamenti urgenti!; da anni personalmente ho cercato di scorgere nel testo criptico delle varie convenzioni quali siano i nostri reali compiti; ad esempio se l'attività ambulatoriale che noi svolgiamo in quantità massiccia sia da conisderarsi a parte ( e quindi riconosciuta economicamente come extra) o precipua del nostro lavoro; me lo chiedo perchè so di sedi in cui praticamente i pazienti possono solo telefonare; in cui se lo sognano di ricere una visita o di farsi fare una ricetta... ora siamo riusciti a strappare dopo anni un riconocimento per "colalborazione col PS per i codici bianchi" ; ci danno 80 euro lordi in più a turno diurno e 40 ( ora scesi a 20!) per i notturni; quello che mi fa ridere ( per non piangere) è quando che leggo che in altre regioni si fanno accordi particolari per assicurare attività ambulatoriale in orari ben circoscritti e con remunerazioni adeguate quando noi l'abbiamo già garantita da decenni e senza prenderci una lira in più... ma chi ha ragione???

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