2 luglio 2009

Milano, camici bianchi in sciopero: la Regione blocca gli accordi con la Asl

Medici di famiglia e pediatri in sciopero da ieri a Milano per protestare contro la decisione della Regione Lombardia di interrompere, o meglio di non rinnovare gli accordi firmati con la Asl di Milano lo scorso anno. Ambulatori chiusi, 2 dottori su tre in sciopero e tutte le sigle sindacali unite (la prima volta negli ultimi dieci anni): questa è la situazione che si sta vivendo da quasi 48 ore nel capoluogo lombardo e che proseguirà fino al termine della giornata.
In particolare gli accordi prevedevano l’apertura di alcuni ambulatori pediatrici e di quartiere nei week-end, al fine di garantire una continuità assistenziale nei fine settimana, un servizio telefonico disponibile dalle 10 alle 11, e visite mirate per affetti da diabete o problemi cardiovascolari. La Regione per il momento si difende parlando di una sperimentazione (quella avvenuta nel 2008) senza alcun successo, che avrebbe visto solo 18mila richieste di aiuto pervenire agli ambulatori, cioè il 2,77% degli accessi al pronto soccorso. Le sigle sindacali d’altro canto continuano a sostenere la bontà degli accordi, che non solo avrebbero trovato il consenso dei cittadini, ma che hanno consentito di diminuire nel 2008 la spesa farmaceutica di circa 40 milioni di euro. E mentre la diatriba continua in città si registrano forti disagi, con circa 400 mila visite disdette e guardie mediche prese d’assalto.

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