6 giugno 2009

Le guardie mediche tagliate da 20 a 9 nel territorio ex Asl 6

Lamezia Terme - Sono 20, ma tra non molto potrebbero diventare soltanto 9. Dopo il ridimensinamento dell'ospedale adesso anche i servizi sul territorio, a cominciare dai medici che di notte espletano un servizio insostituibile in quell'area che era dell'Asl 6 soppressa.
A dare l'allarme è Franco Talarico, consigliere regionale dell'Udc, appena venuto a sapere di una riunione del vertice manageriale dell'Asp «in cui sarebbe stata decisa una drastica diminuzione del numero delle postazioni di guardia medica, da venti a nove, sul territorio lametino».
Talarico commenta con amarezza: «È il caso di dire che piove sul bagnato, poiché si tratterebbe di un grave errore che provocherebbe ulteriori disagi per gli utenti, per molteplici motivazioni». E spiega: «Intanto perché, in una sanità che ha introdotto il ticket, si andrebbe a perdere un importante servizio territoriale gratuito per l'esercente che, in alcune zone, quelle montane ad esempio, rappresenta l'unica salvezza sanitaria al di fuori del medico di famiglia, il quale ultimo ad un determinato orario giustamente chiude l'ambulatorio».
L'esponente dell'Udc aggiunge che «accanto a ciò, non si otterrebbe il rafforzamento del territorio e la riduzione dell'ospedalizzazione, principi cardini dell'efficienza e della riduzione della spesa sanitaria previsti nel prossimo patto della salute in corso di definizione tra Governo e Regioni, che stabilisce una diminuzione dei posti letto ospedalieri dal 3,5 al 3 per mille. Con la riduzione delle postazioni di continuità assistenziale perderebbero il posto di lavoro tanti medici che negli anni hanno svolto attività di precariato e hanno comunque offerto un grosso servizio all'utenza e garantita quella sanità minima che rassicura la popolazione, in special modo nei luoghi lontani dai presidi ospedalieri. Ed anche gli ospedali patirebbero, poiché i pazienti con patologie meno gravi e risolvibili ambulatoriamente si riverserebbero di fatto nei nosocomi più vicini».
Per Talarico «è importante operare delle riduzioni della spesa nel carrozzone sanità, dapprima prodigo e dispendioso con oltre 2 miliardi di euro di debito per la nostra Regione. Oggi però non può accertarsi una simile scure senza riorganizzare attentamente l'attività sul territorio, che con l'adozione del temuto atto amministrativo potrebbe voler dire assenza di sanità sul territorio».

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